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RIVESTIMENTI IN RESINA
Per l’edilizia i rivestimenti in resina sono prodotti che si ottengono attraverso processi chimici industriali, e permette la realizzazione di superfici continue senza giunti o fughe, gettandolo in opera.
Era un materiale principalmente usato per le pavimentazioni industriali e in ospedale, centri commerciali e impianti sportivi per la sua elevata resistenza meccanica.
Successivamente, il suo utilizzo ha iniziato ad interessare tutto il campo dell’interior design domestico, dai rivestimenti alle porte, alla cucina fino a mobili e elementi d’arredo di ogni genere.
Tipi di rivestimenti in resina
- rivestimenti in resina epossidica: alta resistenza meccanica e termica, adatta per le pavimentazioni ma anche per le pareti, e per gli arredi. In commercio è presente anche in forma auto-livellante.
- rivestimenti in resinaacrilica: elevata resistenza al calore e ad altri fenomeni climatici, adatta per le superfici esterne, e può essere accostata a rivestimenti in metallo, carta, cuoio e tessuti. Adatta per rivestire le superfici murarie, come tetti, terrazzi, e strutture in calcestruzzo, ma anche per rivestire mobili ed elettrodomestici. In commercio si trova in forma liquida, e ha una posa molto più rapida.
- rivestimenti in resina cementizia: elevata resistenza agli urti, agli oli e all’umidità, in quanto è ottenuta dall’insieme di cementi e additivi a base di resina, adatta per le pavimentazioni.
Se i pavimenti hanno l’esigenza di materiali con un’elevata resistenza meccanica e agli urti, per le pareti è possibile l’utilizzo di resina decorativa. Per quanto riguarda l’estetica il materiale risulta di grande pregio in quanto non presenta fughe, e quindi nessuna discontinuità.
Per la pavimentazione la posa avviene dopo che il fondo è stato adeguatamente preparato, stuccato e levigato. La resina per le pavimentazione è di tipo autolivellante e richiede la posa di più strati, e si può applicare anche su pavimenti esistenti, oppure sono di tipo spatolato, quindi devono essere trattate per ottenere lo stesso effetto.
Per la resina autolivellante sono necessari alcuni giorni per dar modo ai vari strati di asciugarsi.
Con la resina è possibile rivestire anche il bagno, ma bisogna innanzitutto sgrassare le vecchie piastrelle e applicare una pasta primer per avere una superficie liscia ed omogenea, di questo primer sono necessarie due mani, per raggiungere uno spessore di circa 2mm, distanziate di almeno 24h. Successivamente bisogna eliminare le imperfezioni per avere una superficie completamente liscia, e dopo si può procedere con la prima mano di resina decorativa. Si può poi scegliere tra una finitura liscia o nuvolata, ciò con alternanza di zone chiare o leggermente più scure.
I pro di questo materiale sono, appunto, l’aspetto estetico, la possibilità di rivestire senza demolire, la superficie continua e senza fughe, facilità di pulizia.
Ci sono però degli svantaggi ovvero che un pavimento in resina non è completamente indistruttibile, è in grado di sopportare carichi elevati, non si macchia ma non è indistruttibile.
Quindi è una pavimentazione di media resistenza
Inoltre, non è duro e durevole, l’invecchiamento è causato da graffi, abrasioni, cadute accidentali di oggetti e questi risultano più evidenti in quanto la pavimentazione è lucida e uniforme. la resina è anche poco resistente ai raggi UV, che possono provocare così un precoce ingiallimento, infatti nei luoghi critici come le aree vicino alle finestre è consigliabile scegliere delle tinte tendenti al color beige; questo rischio è evitabile invece con l’uso di resine cementizie.
Però i vantaggi di questo materiale sono molto superiori ai rischi, quindi è molto consigliato per le sue caratteristiche estetiche.
La resina è comunque un materiale delicato e va conosciuto bene prima della sua posa, in quanto la resa cambia in base anche alle condizioni del fondo. Se quest’ultimo presenta crepe o rotture posare subito la resina può portare a crepe e fessurazioni con il passare del tempo.